Come monitorare l’uptime del tuo sito web, 9 strumenti gratuiti
Un sito down, non visualizzabile per qualsiasi motivo, può portare alla perdita di:
- Soldi: se guadagni con il tuo sito, magari attraverso un ecommerce o anche semplicemente tramite pubblicità, avere il sito down anche per qualche decina di minuti ti può far perdere grandi quantità di denaro.
- Utenti: chiunque voglia visitare il tuo sito non potrà farlo. Perderà la possibilità di iscriversi alla tua newsletter, di diventare fan, di condividerlo sui social network, di navigare tra i tuoi contenuti, di cliccare sui banner, di effettuare qualche acquisto, di …
- Fiducia-Credibilità: arrivare per la prima volta su un sito e vedere una pagina con scritto che il sito è irraggiungibile non può lasciare di certo una buona impressione. Se i down sono frequenti, anche gli utenti più affezionati potrebbero cominciare a perdere fiducia nei tuoi confronti, e senza fiducia è difficile vendere.
- …
Partendo dal fatto che qualunque sito prima o poi diventerà irraggiungibile almeno per pochi minuti, meno il sito è down e meglio è.
Ok. Ma coma fai a sapere quando il sito è o non è raggiungibile?
Stai sveglio 24 ore su 24 e continui ad aggiornare la pagina… ovviamente no! 🙂 Ci sono degli strumenti gratuiti che monitorano la percentuale del tempo in cui il sito è raggiungibile (uptime) e ti avvisano in caso di down inviando email, sms o notifiche push. In questo modo hai la possibilità di:
- Metterti in contatto immediatamente con il tuo hosting provider (qui la lista di quelli stranieri e italiani), ricevere informazioni utili sul problema e inoltrarle ai tuoi utenti tramite email o social network.
- Avere dei dati sull’uptime effettivo del tuo sito web nel corso dell’anno. Nel caso in cui siano molto inferiori all’uptime garantito dal tuo hosting provider (se previsto è scritto nel contratto, SLA, TOS), potrai richiedere un rimborso.
- Nel caso in cui noti troppi down nel corso dell’anno, potresti pensare di spostare il sito su un provider più affidabile.
Nella pratica, questi strumenti vanno a controllare ogni N minuti se il sito è raggiungibile o meno. Le versioni gratuite hanno ovviamente qualche funzionalità in meno di quelle a pagamento. Spesso controllano ogni 30 minuti o 1 ora, che mi sembra davvero una frequenza poco utile, per cui li escluderei dalla lista principale. Penso che una frequenza di controllo ragionabile possa essere al massimo di 5 minuti. Purtroppo, solo uno strumento gratuito affidabile offre questa soluzione.
UptimeRobot
- Numero di siti che puoi monitorare: 50
- Frequenza di controllo: 5 minuti
- Tipo di alert: email, sms, twitter, notifica push
Visita il sito uptimerobot.com
Gli altri strumenti gratuiti
Ecco gli altri strumenti gratuiti affidabili a cui potresti dare un’occhiata (frequenza di monitoraggio superiore a 5 minuti):
Infine potresti trovare molto interessante questa implementazione sfruttando Google Docs per monitorare l’uptime del tuo sito web ogni 5 minuti. Geniale.
27/06/2014 alle 17:02
Ciao Roberto, come sempre grazie per i tuoi consigli.
Dando un’occhiata a Pingdom non mi pare che sia gratuito. Proverò Uptime Robot per vedere come funziona.
Grazie di nuovo.
09/07/2014 alle 15:46
Ciao Alessio,
hai ragione, devono averlo cambiato da poco perchè io non sto pagando per monitorare il mio sito 🙂
Aggiorno la lista.
29/06/2014 alle 10:10
Ciao Roberto, ottimo articolo. Giusto per non farmi mancare nulla io sto testando 3 dei servizi che hai segnalato da oltre 6 mesi. A volte capita che qualcuno segnali un down di servizio, mentre l’altro manco se ne accorge, probabilmente dipende di settings.
In generale Pingdom è un buono strumento, tra l’altro è disponibile anche l’applicazione per mobile che consente di tenere sott’occhio anche altri parametri oltre gli incidenti di servizio.
android: http://goo.gl/7SOQwY
itunes:http://goo.gl/moVT5H
ciao
09/07/2014 alle 15:48
Ciao Giacomo,
dipende se il servizio sta controllando il sito proprio nel momento di down o no (ecco perchè è preferibile avere una frequenza elevata, minimo 5 min). Poi ci possono anche essere dei falsi positivi, ma se si parla di servizio gratuito, possono anche essere tollerabili.
14/07/2014 alle 23:46
Ciao, grazie per questo fantastico articolo.
Di recente stavo leggendo anche la tua guida su come configurare W3 Total Cache, ma rispetto a quando l’hai scritto son cambiate moltissime cose. Ad esempio CloudFlare è diventato una estensione del plugin. Ci sono poi altre estensioni per feedburner e yoast seo, senza contare tutte i nuovi tickbox che hanno aggiunto, che mi hanno confuso non poco. Non è che saresti così gentile da fare un aggiornamento quando hai tempo? Come dici giustamente, è davvero difficile da configurare correttamente senza fare più danni che benefici.
17/07/2014 alle 07:55
Grazie Mario per il feedback,
appena trovo tempo (non ho idea di quando), aggiorno.
Buon lavoro